14-15 luglio 2021 h. 19.00
ANTIGONE SOFFIA CONTRO
Da “Antigone” di Sofocle
Tutor drammaturgia Tamara Bartolini
Regia Bartolini/Baronio
Partendo da Sofocle abbiamo attraversato diverse versioni dell’Antigone da Anouilh, a Brecht, alla Zambrano. Abbiamo seguito le tracce delle parole per arrivare alla domanda che più ci premeva oggi: cosa sentiamo di dover fare? Scivolando tra gli angoli dei personaggi, aprendoli come in un prisma, ci siamo ritrovati in uno spazio in cui far scoppiare parole come famiglia, parentela, legge, obbedienza, promesse… cercandone l’origine. E laddove c’era un fratello abbiamo trovato la fratellanza, laddove c’era una famiglia abbiamo trovato una città, una terra di cui prenderci cura.
E così anche noi abbiamo preso parola. Antigone è sola. Fragile e forte, è l’amore a tenerla in piedi. Con ogni parte di sé sa che darà degna sepoltura al corpo del fratello, Polinice, ucciso da Eteocle, l’altro fratello. Creonte, il re, si chiude le orecchie, non ne vuole sapere, il corpo deve essere lasciato in pasto agli avvoltoi, al cuore non sa dare ascolto, la città guarda, a volte si schiera, a volte tace, le guardie hanno famiglia, non possono contraddire il volere del re. Ma Antigone ha dentro il sangue della sua storia sanguinosa, ma è un sangue vivo, che pulsa, che grida al mondo di non potere fare altro se non questo: prendersi cura. Onorare, ricordare a se stessa cosa significhi essere umani. Ha ragione? Ha torto? Tutti siamo Antigone. E in noi ci sono anche Creonte, Ismene, le guardie, la città, Polinice, Tiresia. Ascoltarli ci farà rinascere per poter, di nuovo, tornare a festeggiare su questa terra.